martedì 24 maggio 2011

BERSANI: CON PASTACCI LA VERA RISCOSSA CIVICA

 MANTOVA  Una piazza piena oltre ogni limite e un entusiasmo che da tempo non si respirava. Piazza Mantegna accoglie il segretario nazionale del Partito Democratico Pierluigi Bersani, insieme al candidato alla Presidenza della Provincia di Mantova Alessandro Pastacci, con un abbraccio caloroso. “Il centrodestra paga la sua inerzia e il deprimente confronto tra la realtà del suo operato e le promesse/parole d’ordine che da troppi anni riversa sul Paese”. Non risparmia nulla, Bersani, al centrodestra, ma più che un attacco di stampo elettorale, appare come una fotografia fedele, per quanto deprimente, della realtà.  Alessandro Pastacci, dal canto suo, rivendica con orgoglio un tratto distintivo rispetto al rivale al ballottaggio: “Il mio modo di intendere l’azione di governo si fonda sul dialogo e sull’ascolto. Come Presidente della Provincia sarò rispettoso di tutti i comuni e attento alle istanze di tutte le amministrazioni, a prescindere dal loro colore politico. Non si governa contro qualcuno, ma a favore di tutti. Le istituzioni e i cittadini vengono prima di qualsiasi appartenenza politica.   Altrove c’è il concetto opposto: continuare a dire di voler portare Mantova in Lombardia è segno di mancanza di rispetto per le istituzioni e deve offendere tutti i mantovani.” 
    PIERLUIGI BERSANI: 
     “Tuttii commenti di una certa stampa e tutti i messaggi alla nazione a reti unificate, di stampo bielorusso, non cambieranno la realtà dei fatti: al primo turno noi abbiamo vinto e loro hanno perso. Non è finita, certo, dobbiamo completare l’opera, e da questo punto di vista, sia chiaro per tutti, ai ballottaggi si possono perdere delle partite soltanto per una questione di pigrizia. Il messaggio del primo turno è forte, ma ora tutti noi dobbiamo fare uno sforzo affinché un messaggio ancor più forte e chiaro arrivi alla maggioranza di governo. Loro hanno voluto dare una valenza politica a questo voto amministrativo, non siamo stati noi. Votare Alessandro Pastacci,  quindi, significa sostenere in pieno quella riscossa civica che vado identificando da tanti giorni come impegno preciso del Partito Democratico, e non solo. Oltre a votare un bravo amministratore, infatti, avete la possibilità di veicolare al governo centrale un ulteriore messaggio. Questo dice dell’importanza del voto di domenica e lunedì. Importanza, peraltro, ampiamente dimostrata dalla agitazione del premier stesso. Non si dica – precisa al riguardo Bersani – che tutte le forze politiche sono uguali. E’ ora di dire basta a questa demagogia del disimpegno e del qualunquismo. Da una parte c’è una cultura che mette i simboli politici sui palazzi delle istituzioni, come ha fatto Berlusconi nei messaggi recenti a reti unificate, mentre l’unico simbolo che deve essere presente in un comune, in una provincia e nei palazzi di un governo centrale, deve essere il gonfalone della città, della provincia o la bandiera nazionale. Dall’altra parte c’è la cultura di chi, quando governa, lo fa per tutti, anche per chi non l’ha votato. E sarebbe anche ora di smettere di credere alle sceneggiate di una Lega che al Nord dice di volersi impegnare per la sicurezza e a Roma vota leggi in grado di cancellare centinaia di migliaia di processi, che dice di essere federalista e che poi copia e incolla per Mantova un programma preconfezionato dai vertici del partito, che a Roma vota per il nucleare e che a Mantova, improvvisamente, si dice contraria, che a chiacchiere si batte per le distorsioni della brutta politica e poi candida persone con doppi o tripli incarichi… Vogliamo parlare del loro federalismo? E’ un progetto che, a tutti gli effetti, prelude più tasse. Di fronte a questo finto federalismo, l’unico commento possibile è: tutto qui? Il federalismo crediamo sia una cosa più seria. Con Alessandro Pastacci, per esempio, proponiamo la serietà di una persona la cui storia personale parla chiaro ed è coerente con il programma predisposto per la Provincia di Mantova. Un programma dove non ci sono i miracoli, i cieli azzurri del berlusconismo, ma la serietà di chi vuole tornare a parlare alla gente, per unarispostacivicache parte dal basso.”
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