lunedì 25 luglio 2011

L’ON. COLANINNO APRE IL CICLO DEI DIBATTITI

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FESTA DEMOCRATICA PROVINCIALE 
Il programma dei dibattiti della Festa Democratica Provinciale di Mantova è stato aperto come consuetudine, dal deputato mantovano Matteo Colaninno, esponente della direzione nazionale PD e responsabile Sviluppo industriale e finanza d’impresa del Dipartimento PD Economia e Lavoro. Domenica 24 luglio, nello Spazio Dibattiti della Festa, l’On. Colaninno è stato intervistato dal vicedirettore de L’Espresso Claudio Lindner sui temi Equità, crescita, diritti. L’Italia che vogliamo”. Vari gli argomenti toccati durante la chiacchierata: dalla manovra all’abolizione delle Province, ai costi della politica.   Manovra. Sulla manovra partiamo da un punto fermo: il voto del PD è stato contrario. E’ solo il fattore “tempo” che abbiamo concesso, e non a Berlusconi, ma al Paese. L’Italia ha rischiato un default: con quasi 2000 miliardi di debito pubblico abbiamo rischiato un tracollo come la Grecia. Si è deciso, per atto di responsabilità, di consentire l’approvazione della manovra in tempi rapidi. L’alternativa era fare ostruzionismo, rischiando di far saltare per aria il Paese.
Abbiamo dovuto garantire i tempi dell’approvazione della manovra per non aggiungere un ulteriore fattore di instabilità ad un’Italia già aggredita dai mercati.  Ma della manovra che il governo ha approvato non condividiamo nulla, dalla A alla Z. Noi avremmo agito ‘prima’ di arrivare davanti al baratro, e avremmo fatto una manovra più equa – cioè che rispondesse al principio che chi ha di più deve dare di più - e l’avremmo spiegata ai cittadini. Questo era il primo motivo per non votarla. Il secondo motivo è il taglio alle agevolazioni fiscali. Il salasso è previsto nel 2013-2014, quando ci sarà un nuovo governo ed è chiaro che loro pensano che ci saremo noi. Si tratta di tagli lineari alle agevolazioni fiscali a favore delle famiglie e per le erogazioni in denaro destinate alle organizzazioni non profit che si occupano del sociale. Questa manovra scarica i suoi pesanti effetti direttamente sui cittadini e sugli enti locali, e anche in questo caso  e farne le spese saranno i cittadini. Impossibile condividerla.  Fisco. Il centrodestra ha governato dal 2001 al 2006 e in cinque anni hanno distrutto l’avanzo primario e aumentato il deficit da 1300 a 1700 miliardi. Poi il governo Prodi aveva sistemato i conti e approvato una manovra equa e capace davvero, non a parole, di mettere in moto lo sviluppo. Il Governo Prodi è stato l’unico ad abbassare le tasse alle imprese, e le misure per contrastare l’evasione fiscale promosse dal ministro Visco erano efficaci, tanto che adesso Tremonti ha deciso di reintrodurne una parte. Ma se non l’avessero eliminata, in questi anni ci sarebbero state delle entrate che non ci sono state. E il contrasto all’evasione fiscale sarà la prima cosa da fare quando saremo al governo. La pressione fiscale nel nostro Paese non è mai stata così alta. Nel 2008, durante un incontro con gli imprenditori qui a Mantova, Calderoli disse “tra una settimana aboliamo l’Irap”. Da anni promettono di eliminarla, invece l’hanno addirittura aumentata!   Italia al collasso. Se siamo arrivati a rischio del collasso finanziario dell’Italia è a causa di questi 17 anni di berlusconismo. Mentre il mondo cambiava e l’economia si apriva, abbiamo avuto anche noi l’occasione di far cambiare rotta al Paese.  Ma il berlusconismo ha fatto danni anche quando il Berlusconi era all’opposizione, perché con 7 Tg, una casa editrice e tanti i giornali loro hanno continuato a mistificare la realtà. Non hanno mai capito (o fingevano di non capire) quale direzione prendere. Sono dei beceri populisti che hanno raccontato palle agli italiani e contribuito colpevolmente a gettare a mare la nave Italia. Siamo stati portati da loro in questa drammatica situazione in cui ci troviamo oggi.   Costi della politica. Bersani da molto tempo ha proposto la riduzione del numero dei parlamentari e l’eliminazione di vitalizi e di altri privilegi, proposta che il centrodestra non ha mai accolto. Ma la politica, che ha certamente dei costi, va difesa. E’ giusto che chi “ha” di più “dia” di più, ma è anche giusto che i parlamentari percepiscano un’indennità durante il mandato, perché questo garantisce che tutti possano arrivarci, e non solo chi il denaro ce l’ha già. Ci sono degli sprechi che sono intollerabili e che vanno eliminati, ma anche l’anti-politica è intollerabile. Quando saremo al governo non picconeremo le fondamenta della nostra democrazia! Non cediamo alla facile demagogia di Grillo o di Di Pietro.    Le Province. Oggi la Pubblica Amministrazione costa 800 miliardi. Di questi, la spesa per le Province è 12 miliardi. La nostra proposta è di abolire le Province sotto i 500.000 abitanti. Ma i tagli vanno fatti solo dopo un’analisi delle spese: quelle che non vanno direttamente in servizi ai cittadini vanno tagliate. Ma anche qui, evitiamo di fare demagogia: i tagli vanno fatti con criterio. Noi non siamo la Lega, che da anni sta campando con la “balla” del federalismo, noi non ragioniamo in termini populistici.  Governo tecnico. Non sono affatto convinto dell’ipotesi ‘governo tecnico. La maggioranza si è totalmente screditata in questi anni e, nel caso in cui il governo cadesse, io sono per andare subito a elezioni, e non al Governo con questa gente: né con Tremonti né con Maroni. Noi abbiamo dimostrato di saper fare scelte intelligenti, scegliendo i candidati giusti: alcuni sono del PD, altri no. E’ stata una scelta intelligente mettere in campo Pisapia a Milano; è stata una scelta intelligente del segretario provinciale Fontana mettere in campo Pastacci a Mantova e sostenerlo. Se andiamo al voto li mandiamo a casa ed è a questo che il PD deve puntare.  Tedesco, Penati. La posizione del PD è che la magistratura vada avanti e faccia chiarezza nel più breve tempo possibile. Il centrodestra invece ha definito la magistratura un ‘cancro’. Questa è la differenza tra noi e loro.