giovedì 11 agosto 2011

LA GAZZETTA DEDICA UNA PAGINA AI VOLONTARI DELLA FESTA

FESTA DEMOCRATICA PROVINCIALELa Festa Provinciale del Partito Democratico, allestita al parco ‘La Quercia’ di Suzzara, è la più grande kermesse di partito del mantovano. Sono 200.000 in media i visitatori, provenienti anche dalle province vicine - soprattutto Modena, Reggio Emilia, Parma - attirati dall’ottima cucina, dagli spettacoli sempre ad ingresso gratuito e dagli esponenti politici di rilievo presenti ai dibattiti. Per rendere possibile la manifestazione si mobilitano ogni anno circa 300 volontari: sono loro il vero motore che fa funzionare la Festa, e sono considerati la vera forza del Partito Democratico. Il servizio più impegnativo è quello dei due ristoranti, tradizionale e del pesce, e si può dire che il “cuore” della Festa sono un gruppo di donne, una dozzina, che da febbraio a maggio si trovano tutti i pomeriggi per preparare le scorte di agnoli e tortelli e pulire il pesce. Il nucleo storico del gruppo è rappresentato da Ernestina Righi, Maria Furgeri e Clementina Panisi, che durante la Festa sono presenti tutti i giorni in cucina dalle 9 alle a mezzanotte (con una breve pausa di due ore tra le 16 e le 18), a cui si aggiunge Lucia Braghini, di 87 anni. Qualche esempio del loro lavoro? Per la Festa 2011 sono stati preparati 190 kg di agnoli (1600 porzioni) utilizzando 95 kg di farina e 770 uova per la sfoglia, e 450 kg di tortelli (1500 porzioni) con 310 kg di ripieno di zucca e con 130 kg di farina e 950 uova per la sfoglia. Un inciso: fino all’inizio degli anni ’90 – vent’anni fa - la sfoglia veniva tirata con il mattarello e le donne impegnate erano una quarantina. Va detto poi che i tortelli sono stati introdotti solo 7-8 anni fa, e sono preparati secondo una ricetta classica mantovana fornita da un cuoco professionista. Il gruppo ‘fisso’ della cucina pulisce anche il pesce. Per il 2011: 230 kg di coda e 672 kg di seppie, per un totale di 7300 spiedini, e 40 quintali di calamari, per 7500 porzioni di fritto misto. Anche gli uomini danno un contributo importante nel settore cucina. Per esempio, il piatto caratteristico della Festa PD provinciale di Suzzara sono i maccheroni al torchio con i fagioli, la cui ricetta è un’esclusiva della festa e non è mai stata svelata, nonostante sia stata spesso richiesta. I maccheroni sono una produzione propria e da decenni a prepararli giorno per giorno è Guerrino Marzi. Guerrino prepara direttamente la pasta e la passa al torchio; durante la Festa il consumo medio è di 5200 porzioni.
Anche il responsabile della cucina è un uomo: si tratta di Mario Giroldi, sindaco di Suzzara dal 1976 al 1988, volontario alla festa dal 1962, quando tornò dal servizio militare, il quale ricorda sorridendo che, quando era sindaco, poter lavorare sulla festa era uno ‘svago’ e una piacevole scusa per lasciare il Municipio. Il suo braccio destro è Vinicio Mazza, altro giovanotto di poco sotto gli 80 anni che faceva l’infermiere.Da 20 anni alla distribuzione dei Primi e dei Secondi ci sono Alfonso Cavicchini e Libero Pini, mentre alla distribuzione bevande il responsabile è Bruno Caramaschi. Il servizio in sala è coordinato da Gualtiero Ferri con Giuseppe Mora al ristorante tradizionale e da Benito Binacchi al ristorante del pesce, con i due volontari ‘storici’ Guerrino Marchetti e Selvino Brioni. Ma i veri “big” tra i volontari sono tre ‘ragazzi’ nati durante il Ventennio: Lucia Braghini (del gruppo donne della cucina), Fernando Motta, addetto al magazzino, e Giovanni Gnocchi del bar davanti al Tradizionale. Con i loro 87 anni portati splendidamente sono i decani dei volontari, presenti all’appello fin dalle prime Feste dell’Unità degli Anni Cinquanta. Fernando (due anni in campo di concentramento e poi 40 come operaio della Provincia) racconta con entusiasmo che quest’anno festeggia 60 anni di matrimonio e di volontariato alla Festa, e non è un caso che il primo appuntamento con l’attuale moglie lo fissò proprio all’ingresso di una festa dell’Unità. L’impegno durante la festa per molti dei volontari della Festa è di molte ore ogni giorno durante le tre settimane della manifestazione. Per esempio il Ristorante Tradizionale “La Quercia” è aperto dalle 12 alle 14 tutti i giorni. Così, i volontari della cucina arrivano alle 9 del mattino perché sia tutto pronto per mezzogiorno. Si riposa un due-tre ore nel pomeriggio poi alle 17-18 tutti di nuovo in pista, per aprire alle 19.30. A mezzogiorno, nei festivi il menù è a scelta mentre nei feriali è a prezzo fisso: un primo a scelta 4,50 €, un secondo a scelta 6 €, un contorno a scelta 2 €, coperto e servizio 1 €. Una soluzione ‘anticrisi’ che consente, con 13 euro, di mangiare un pasto completo. E i clienti, anche dal lunedì al venerdì, non mancano mai perché ormai è risaputo: alla Festa di Suzzara si mangia bene. Oltre ai due grandi ristoranti, nella Festa ci sono lo Spazio Left, gestito dai giovani del partito; la pizzeria nata vent’anni fa e gestita da sempre affidata ai volontari di Brusatasso; la risotterra nata nel 2008 e gestita dai volontari di Castelbelforte e la gnoccheria, quest’anno gestita dal PD cittadino di Mantova. E ci sono la Gelateria e il Bar Centrale vicino all’Arena Spettacoli e anche la Pesca. Alla fine di ogni giornata è il gruppo dell’amministrazione della Festa a fare il bilancio economico.
Se si parla della festa non si può tralasciare chi si occupa del suo allestimento, cioè provvede a montare tutte le strutture mobili che ospitano i punti di ristoro, la gelateria e i bar, gli spazi per gli spettacoli, per i giochi, per i dibattiti e per i bambini. Si tratta di Romeo Casari, tornitore della Pinfari in pensione, che è responsabile del parco, di tutte le strutture e della manutenzione. Casari e 5-6 amici cominciano a fine maggio a montare tutte le strutture, completandole poi con gli arredi, e finita la festa smontano tutto lavorando per un altro mese. Forse è questo il lavoro più ingrato, senza il quale tuttavia la festa non sarebbe possibile.
Roberta Bassoli
Gazzetta di Mantova, giovedì 11 agosto 2011