lunedì 9 dicembre 2013

INTERVISTA AL SEGRETARIO FORATTINI

«Il mio Pd non sarà spaccato in correnti»
GAZZETTA DI MANTOVA 07 dicembre 2013 pagina 15  di Nicola Corradini
 «Con un partito uscito dalle primarie diviso in tre, non posso che puntare alla gestione unitaria. Non voglio nemmeno pensare all’ipotesi di un partito che per i prossimi quattro anni sarà spaccato in correnti odiniane, rovediane, brioniane e renziani di serie “A” e di serie “B”». 
Sindaco di Gonzaga per dieci anni, dal 1999 al 2009, e nessun altro incarico politico in enti e aziende pubbliche, Antonella Forattini si prepara ad affrontare l’ultimo scoglio della movimentata fase congressuale che l’ha portata alla segreteria provinciale del Pd. Mercoledì prossimo si presenterà all’assemblea provinciale del partito all’Arci Salardi di viale Risorgimento per illustrare programma e squadra. 
Lei parla di gestione unitaria, ma l’accordo l’aveva fatto con Odini. E Roveda chiede all’assemblea di abiurare il documento odiniano sulle irregolarità e sul rischio di infiltrazioni malavitose. Che farà? 


"Quel documento non l’ho firmato. È stato rigettato da tutti, dalla mia lista, da quella di Roveda e per quanto ne so anche da esponenti della lista di Odini. Anzi, lo stesso Luca ha preso le distanze da quel documento. La legalità non può essere motivo di divisione all’interno del nostro partito. È un tema di tutti e il segretario deve farsi garante, su un tema fondamentale come questo, per tutto il partito. 
Scusi, ma allora su cosa si è basato l’accordo tra lei e Odini? Perché un accordo, nelle ore che hanno preceduto il ballottaggio tra lei e Roveda, c’è stato, no? 
"L’accordo è stato fatto ad assemblea iniziata. Avete anche fatto la foto di Luca e io che parliamo. In ogni caso Luca si era riconosciuto maggiormente nel mio programma rispetto a quello di Roveda e una delle condizioni era che lui fosse vice segretario.
 Poi è successo di tutto. Le polemiche, il documento del circolo di Viadana, le dichiarazioni dello stesso Odini in assemblea. L’accordo sulla vice segreteria è ancora valido?
Odini non sarà vice segretario e le dico anche che non credo ci sarà la figura del vice, visto che in un organismo collegiale non è indispensabile. In ogni caso, questo non significa come qualcuno sostiene che si sia determinata una nuova maggioranza. Le primarie interne hanno consegnato un partito sostanzialmente diviso in tre parti di ugual peso, quindi serve una gestione che coinvolga tutte e tre le liste. Come ho detto, non possiamo accettare l’idea che per quattro anni ci siano correnti e correntine di ogni tipo nel partito. Per questo motivo la mia segreteria andrà oltre le liste e le correnti. E non avrò difficoltà a formare uno staff composto da esponenti delle tre liste in ugual numero. Sarò felice di avere dalla liste delle rose di possibili candidature, ma devono sapere che alla fine la sintesi la farò io. 
E come sarà questa segreteria? Ha già dei nomi? 
«Voglio una segreteria con persone nuove e competenti, che terrà conto della rappresentanza del territorio e di genere. Ho molta fiducia nelle capacità delle donne. Per quanto riguarda la mia lista, chiamerò in segreteria Massimiliano Ghizzi (ex tesoriere del partito, ndr.) e Beatrice Benaglia, che è segretaria dei Giovani democratici. Voglio chiarire che anche se l’assemblea provinciale si terrà dopo le primarie nazionali, queste non avranno alcuna influenza sulla composizione degli organismi di dirigenza e quindi della segreteria, che sarà formata, credo, da 11 persone. 
Il Pd è apparso molto diviso nell’ultima fase congressuale. Un clima avvelenato... 
Non è possibile finire sui giornali per problemi interni, questo non ci aiuta certo a recuperare credibilità tra la nostra gente. Ora dobbiamo parlare dei problemi veri. 
Che saranno nel suo programma, no? 
Le priorità sono naturalmente quelle legate all’emergenza lavoro e sociale alla quale il Governo deve dare risposte efficaci. C’è anche la questione delle risorse del partito. Con la fine dei contributi dello Stato ai partiti, che condivido, il Pd deve essere in grado di reggersi sulle proprie gambe, perciò dovremo impegnarci per trovare sostenitori. Ma ai circoli dovrà essere garantita la possibilità di potersi autosostenere nelle iniziative politiche. Abbiamo anche un’altra priorità strategic» 
Quale?
Riteniamo strategica la formazione della Grande Mantova. L’obiettivo era già nei programmi del partito, ma ora diventa una priorità. Spero che venga recepita dai cittadini.