martedì 2 agosto 2016

Riforma costituzionale, comitati mantovani del sì: “superare il bicameralismo per far crescere la democrazia”

Molta partecipazione e un vivace dibattito hanno accompagnato l’incontro dedicato alla riforma costituzionale, con la presenza dei comitati mantovani del sì, che si è svolto ieri alla Festa provinciale dell’Unità. Una riforma che non tocca la prima parte della costituzione – quella relativa ai diritti e doveri dei cittadini - ma interviene sui meccanismi di funzionamento della repubblica per superare il bicameralismo paritario, perché “un parlamento che funziona bene e più velocemente” ha ricordato l’on. Emanuele Fiano, capogruppo in commissione affari istituzionali e relatore alla camera della legge di riforma “è una risposta per le tasche degli italiani”.


Negli ultimi vent’anni camera e senato hanno avuto maggioranze diverse ma gli italiani a votare erano sempre gli stessi, si pone quindi “un problema di giustizia della democrazia” ha commentato Fiano “perché se ci metto due anni per risolvere i problemi delle persone, che sono l’oggetto della democrazia rappresentativa, ho fatto un cattivo lavoro”. Taglio di 315 parlamentari per un risparmio di 130 milioni l’anno dei costi della politica, aumento dei poteri di controllo popolare su processi istituzionali, eliminazione della materia concorrente tra governo e regioni e superamento del bicameralismo paritario sono i benefici della riforma. 

Alle critiche contenute nel manifesto per il no sottoscritto da 56 costituzionalisti, Fiano replica di aver difficoltà a trovare cosa non va nel merito della riforma perché “le ragioni addotte sono contraddittorie, e le ragioni del pericolo della democrazia non esistono nei fatti”. Sulla stessa lunghezza d’onda la riflessione di Matteo Campisi, del comitato per il sì di Mantova, che ha osservato come, soprattutto sui social network, viaggino “informazioni che non rispecchiano la realtà della riforma e che sono alimentate da chi vuole mettere i bastoni tra le ruote”. 

Anche per Roberto Pantaleo, del comitato “Sì, si svolta” c’è una “banalizzazione dei contenuti” da parte dei comitati del no. Per Silvia Cavaletti, coordinatrice del comitato del sì di Suzzara-Gonzaga e vice sindaco di Suzzara, si deve superare il bicameralismo paritario “perché la democrazia deve crescere e ha bisogno di riformare sue istituzioni”.

Da sinistra, Pantaleo, Campisi, Fiano e Cavaletti